GES Falchi
GRUPPO GROTTE VERONA
GROTTA GALLERIA TAIOLI
RESOCONTO DELL' ATTIVITÀ ESPLORATIVA
La Grotta Galleria Taioli è una importante cavità carsica intercettata nel 1973 dallo scavo di una condotta forzata realizzata negli anni 70' tra Badia Calavena e Giazza ed in seguito abbandonata. Date le dimensioni ragguardevoli della sala principale la direzione dei lavori coinvolse immediatamente il Gruppo Grotte Falchi Verona consentendo agli speleologi del gruppo di accedere alla grotta affinché restituissero un rilievo ed uno studio geologico della grotta. In seguito, con la prosecuzione dei lavori, la galleria venne deviata in modo da aggirare la grande sala e la grotta rimase inaccessibile agli speleologi per parecchi anni.
Nel 1984 speleologi dello SVI (Speleo Val d' Illasi) e della sezione speleologica del CAI Verona ripresero le esplorazioni scoprendo un nuovo livello di gallerie superiore e risalendo per circa 90 metri il grande camino che sovrasta la sala. Furono così rinvenuti dei grandi ambienti che si avvicinano alla superficie esterna. Constatata la impossibilità di trovare un'uscita verso l'esterno le operazioni si conclusero con il rilevamento topografico ed il disarmo della rislalita.
Nei primi anni 2000 i Falchi ed il Gruppo Speleologico Padovano CAI ripresero le operazioni esplorative presentando al catasto un nuovo rilievo completo di tutti i settori esplorati negli anni precedenti e mai pubblicati. Venne allegato al nuovo rilievo anche la sezione del grande camino centrale realizzata dal CAI 15 anni prima.
Con l'ausilio di nuove lampade di profondità si potè scrutare la sommità del grande camino e si tentò di intraprenderne nuovamente la risalita scontrandoci con la difficoltà di dover operare sotto cascata e su una parete coperta di fango…
Un nuovo e più deciso tentativo nel 2009 portò al superamento del primo tratto di risalita ed al raggiungimento dello scivolo in seguito denominato “rolling stones”.
Successivamente, assieme al Gruppo Amici della Montagna, si portò a compimento la risalita ripercorrendo la via seguita dal CAI nell'86 che risalendo il piano inclinato del “rolling stones” devia dalla verticale del camino ed entra in una via laterale.
Constatata la scarsità di prospettive esplorative in quel settore della grotta, si rivolse maggiore attenzione verso il camino centrale e, notando che nel rilievo dell'86 il soffitto non era disegnato correttamente, ipotizzammo che probabilmente, date le dimensioni degli ambienti, gli esploratori dei quel periodo non avessero avuto modo di illuminarlo adeguatamente. Notando quindi la presenza di numerose nicchie e finestre decidemmo di intraprendere la alquanto temeraria risalita che ci portò alla sommità arrampicando lungo pareti strapiombanti e tetti.
Abbiamo così scoperto che lungo la parete del camino, una galleria inizialmente ostruita da frana conduce ad una camera sovrastante il grande salone, battezzata "sala scacchi". Salendo ancora, in una nicchia, un piccolo pozzo scende forse in direzione di Sala Scacchi.
Il grande camino intercetta infine alla sua sommità un meandro che si sviluppa lungo un asse nord-sud. Percorrendo questo meandro battezzato “canyon giallo” per il colore delle argille che rivestono le pareti si arriva ad una bellissima saletta (sala dell'ammonite) sovrastata da un ultimo camino risalito per una ventina di metri dal Gruppo Speleologico Mantovano. La Sala dell'ammonite presenta un articolato sistema di cunicoli e meandri molto difformi tra loro (forse due grotte che si sono intersecate) ancora da esplorare.
Ispezioni esterne condotte in pieno inverno hanno portato alla scoperta dei punti di fuoriuscita dell'aria calda nel bosco sovrastante la grotta.
Le esplorazioni della Grotta Taioli sono quindi ancora aperte. Le operazioni future prevedono l'istallazione di un nuovo armo sulla via di risalita, l'esecuzione di un rilievo completo di tutta la parte superiore della grotta e la produzione di documentazione fotografica. Infine rimane di primaria importanza la ricerca di un ingresso alto.
ATTENZIONE: Le corde e gli ancoraggi attualmente installati lungo la risalita del camino sono abbandonati da anni e sono posizionati sotto una cascata da cui la caduta di pietre è frequente. Per praticare la risalita è necessario provvedere alla loro radicale sostituzione. Pertanto NON SONO UTILIZZABILI